L’indagine offre una fotografia aggiornata, chiara e in molti punti sorprendente su come gli italiani vivono l’udito, come affrontano la perdita uditiva e quali scelte compiono nel percorso verso la riabilitazione.
Nella prima tavola rotonda del XXI Congresso FIA (31 ottobre – 1 novembre), è stata presentata in anteprima la nuova Ricerca EuroTrak Italia 2025, condotta su un campione rappresentativo di 15.000 persone.
Una presentazione che molti audioprotesisti hanno seguito in diretta e che segna un punto importante per tutto il settore.
1. Quanti sono gli italiani con una perdita uditiva? Più di quanti pensiamo
- 12,4% della popolazione riferisce una perdita uditiva (oltre 7 milioni di persone).
- Negli adulti 18+, la percentuale sale al 14,2%.
- Solo 31% ha fatto un test negli ultimi cinque anni.
Una prevalenza alta, uno screening ancora basso.
2. Adozione degli apparecchi: segnali positivi, ma spazio enorme
Il 40% di chi riferisce una perdita uditiva utilizza un apparecchio acustico: un dato in crescita, ma ancora insufficiente.
I benefici per chi li usa sono inequivocabili:
- 96% percepisce un miglioramento della qualità della vita;
- 67% avrebbe voluto iniziare prima;
- 80% di soddisfazione complessiva.
La tecnologia funziona, ma molti arrivano tardi.
3. Dove si blocca il percorso? Negli snodi medico–paziente
- 80% parla con medico di base o otorino.
- 60% riceve un’indicazione positiva all’uso degli apparecchi.
- 40% arriva all’audioprotesista.
- E solo 40% (del totale degli ipoacusici) diventa utilizzatore.
I drop-out possono arrivare al 33%. La relazione con il medico resta decisiva, ma non sempre basta a portare la persona fino alla soluzione.
4. Le vere barriere: percezioni errate e scarsa informazione
Chi non utilizza un apparecchio è spesso frenato da:
- percezione del costo;
- timori estetici o di comfort;
- convinzione che “non riportino l’udito naturale”;
- minimizzazione del problema.
E, soprattutto, il 50% dei non utilizzatori non sa se ha diritto a un rimborso. Una barriera informativa enorme.
5. Tecnologia e nuove abitudini: l’utente è più pronto di quanto sembri
- 67% degli apparecchi in uso è stato acquistato dopo il 2023.
- 32% degli utenti utilizza un’app dedicata (soddisfazione 75%).
- la Telecoil rimane rilevante (18%).
Connettività, personalizzazione e soluzioni digitali stanno diventando la norma.
6. Qualità della vita: l’effetto è trasversale
Gli utilizzatori riportano miglioramenti in:
- comunicazione e relazioni familiari;
- sicurezza negli spostamenti;
- benessere emotivo;
- qualità del sonno;
- autonomia quotidiana;
- capacità lavorativa.
Un impatto che va ben oltre l’udito.
7. Un richiamo alla prevenzione: cosa ci dice EuroTrak sui DPI
Anche se EuroTrak riguarda la riabilitazione, i dati contengono messaggi importanti per la protezione uditiva:
- la prevenzione non è ancora una pratica diffusa;
- il comfort è decisivo: ciò che è comodo viene usato, ciò che non lo è viene evitato;
- prevenzione e riabilitazione sono fasi dello stesso percorso.
Molti pazienti chiedono già consigli su come proteggere l’udito in ambito lavorativo, ricreativo o sportivo: un tema sempre più integrato nel lavoro quotidiano dell’audioprotesista.
EuroTrak 2025 conferma che l’apparecchio acustico funziona e migliora la vita.
Ma evidenzia anche ritardi, incertezze e barriere culturali che impediscono a molte persone di arrivare alla soluzione.
Per l’audioprotesista, la sfida dei prossimi anni sarà duplice:
- informare di più e meglio, abbattendo falsi miti;
- intercettare prima il bisogno di aiuto.
Una strada chiara, che passa da consapevolezza, prevenzione e accompagnamento professionale.
Fonte
- EuroTrak Italia 2025 – Anovum GmbH per ANIFA.
Che cos’è EuroTrak?
EuroTrak è la più ampia ricerca internazionale dedicata all’ipoacusia e all’uso degli apparecchi acustici in Europa. È condotta da Anovum GmbH su incarico di EHIMA e delle associazioni nazionali del settore (in Italia, ANIFA). EuroTrak viene realizzato periodicamente, utilizzando un campione numeroso e statisticamente robusto, e costituisce la fonte più autorevole per capire come sta cambiando il mondo dell’ascolto in Italia e in Europa.

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