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Inquinamento acustico: conseguenze sullo sviluppo cognitivo nei bambini

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Sono numerosi gli studi condotti da svariati istituti di ricerca per valutare se l'esposizione al rumore sia in qualche modo associata allo sviluppo della memoria di lavoro e dell'attenzione nei bambini.

Il fattore di rischio per la salute rappresentato dal rumore, e in particolare del rumore prodotto dal traffico stradale (secondo solo all’inquinamento atmosferico), è già stato confermato da più pareri scientifici.
Uno studio condotto dal Barcelona Institute for Global Health ha perseguito un obiettivo più specifico, ovvero indagare l'effetto dell'inquinamento acustico sull'attività cognitiva dei bambini.
Lo scopo dei test a cui sono stati sottoposti gli studenti partecipanti allo studio non era solo quello di valutare la memoria di lavoro e l'attenzione, ma anche di studiarne l'evoluzione nel tempo.

I risultati, pubblicati su PLOS (l'editore non profit con la missione di accelerare i progressi nella scienza e nella medicina trasformando la comunicazione della ricerca), hanno rilevato che lo sviluppo della memoria di lavoro, della memoria di lavoro complessa e dell'attenzione era più lento negli studenti che frequentavano gli istituti nei quali era anche stato registrato un livello più elevato di rumore del traffico.

In termini più generali, possiamo affermare che l’esposizione a rumori eccessivi è causa di danni - prima transitori e poi permanenti - al sistema uditivo e, anche in assenza di un deficit uditivo, può determinare una riduzione delle capacità cognitive dei bambini, in particolare riguardo alla capacità di lettura e alle capacità mnemoniche a breve e lungo termine.
Con l’avanzare del tempo, infine, tutto quanto qui descritto si associa ad alterazioni della salute con esiti potenzialmente fatali, quali l’insonnia, l’incremento della pressione arteriosa e le patologie cardiovascolari. I rischi maggiori per i ragazzi sono rappresentati dal rumore del traffico stradale, che è responsabile in media di più del 50% del rumore ambientale, e dal rumore volontario, legato essenzialmente all’utilizzo di giocattoli e all’ascolto di musica.

È quindi ormai certo che le attività che coinvolgono l’elaborazione centrale del pensiero e la comprensione del linguaggio, come la capacità di lettura e la memoria, siano fortemente penalizzate dall’esposizione al rumore anche al di sotto dei livelli considerati pericolosi per le capacità uditive.

La salvaguardia dell’udito fin dall’infanzia è negli ultimi anni un tema a cui l’opinione pubblica e le autorità sanitarie dedicano sempre maggiore attenzione.
Ecco che  la promozione sul territorio di protezioni idonee a tutte le fasce d’età diventa un'ottima opportunità per l'Audioprotesista, il quale troverà in CRAI un supporto per l'offerta di molteplici ausili, dai morbidi tappi Silent Night (per riposare, per concentrarsi allo studio o al lavoro e per viaggiare rilassati) ai DPI Blok di classe III (per la protezione durante le attività lavorative in ambienti rumorosi) fino agli Off-Shot (gli otoprotettori digitali dedicati alle attività sportive).

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Cristina Corrado
Laureata in Lingue alla SSLMIT di Trieste e responsabile export in CRAI, da oltre 10 anni si occupa di event planning, customer care e formazione, con un occhio sempre attento allo scenario internazionale.
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